19.12.2018 | Dopo anni di annunci, dichiarazioni e previsioni, più o meno corrette, la mobilità elettrica privata sta finalmente diventando un fenomeno concreto e potenzialmente di massa.
La tecnologia, almeno quella che sfrutta gli accumulatori al litio, è ormai abbastanza matura e l’offerta di veicoli sta aumentando sensibilmente. Se ci atteniamo alle indicazioni di investimento delle grandi case automobilistiche, che hanno ormai sposato la sostenibilità ambientale anche come efficace argomentazione di comunicazione, nei prossimi anni saranno disponibili decine di nuovi modelli con incrementate autonomie di esercizio.
Dal lato dell’infrastruttura di ricarica altrettante buone notizie vengono battute dagli uffici stampa dei grandi operatori energetici che si stanno attrezzando per popolare di colonnine i parcheggi delle città. L’espansione del mercato porterà poi a un inevitabile incremento delle economie di scala e quindi a una prossima e auspicata “engine parity” con i veicoli a motore termico. Riducendosi il gap di costo e l’ansia da autonomia la scelta verso questa soluzione tecnologica diventerà sicuramente più agevole.
È giunto infatti il momento di valutare, altrettanto seriamente, l’impatto di questo sviluppo tecnologico che, se da un lato pare rappresentare una soluzione per la sostenibilità ambientale della mobilità privata, dall’altro introduce serie criticità nella progettazione e gestione del sistema elettrico, dalla produzione alla rete di distribuzione.
Affrontare con chiarezza e senza pregiudizi questi temi permetterà di orientare politiche e strategie al fine di massimizzare i vantaggi e ridurre i rischi sottesi. Vediamone solo alcuni tra i più rilevanti:
Infine vorrei citare la questione dello smaltimento dei veicoli, o meglio della componente più critica qual è la batteria. Il costo di questo processo e il suo impatto ambientale non è indifferente. La proposta di programmare una seconda vita all’interno del sistema elettrico dei componenti non più performanti, ma non esausti, potrebbe essere una soluzione praticabile. Le batterie dei veicoli non verrebbero quindi subito smaltite, ma riutilizzate in serie come accumulatori connessi alla rete per bilanciare le discontinue produzioni rinnovabili.
In definitiva la sfida oggi è quella di integrare lo sviluppo della mobilità elettrica all’interno del sistema elettrico stesso. Ovviamente prevedendo adeguati investimenti e un efficace quadro normativo sovranazionale.
Marco Garbero
General Manager Axpo Energy Solutions Italia SpA