L’Imcei prende in considerazione i dati di 530 imprese connesse alla Rtn, ora anche suddiviso in “clienti puri” e “autoproduttori”. I dati di settembre e ottobre
Un nuovo indice settimanale che monitora in maniera diretta i consumi industriali dei circa 530 clienti energivori connessi alla rete di trasmissione elettrica nazionale. È lo strumento messo a disposizione da Terna a partire dai dati della domanda elettrica di settembre e poi ulteriormente potenziato con la suddivisione tra i cosiddetti clienti puri (quelli che esclusivamente prelevano dalla rete) e gli autoproduttori.
Le grandi industrie monitorate dal nuovo indice Imcei rientrano nei settori ‘cemento, calce e gesso’, ‘siderurgia’, ‘chimica’, ‘meccanica’, ‘mezzi di trasporto’, ‘alimentari’, ‘cartaria’, ‘ceramica e vetraria’, ‘metalli non ferrosi’.
A settembre si è registrato un recupero graduale rispetto alle variazioni negative a due cifre che avevano interessato i mesi del lockdown. Pur facendo registrare una flessione rispetto a settembre dello scorso anno, il dato appare infatti in ripresa, guidato da raffinerie e cockerie (+42,4%), cartiere (+29,6%), imprese produttrici di materiali da costruzione (+9,7%) e chimiche (+1,5%), mentre sul dato complessivo ha influito negativamente il comparto siderurgico (-9%).
In ottobre l’indice ha fatto registrare una flessione anno su anno (-0,7%) confermando però la graduale ripresa rispetto ai mesi precedenti.
In particolar modo, il recupero è stato guidato dai comparti del siderurgico (+0,9%) e dei materiali da costruzione (+5,9%), mentre sul dato complessivo hanno influito negativamente i valori dei settori dei mezzi di trasporto (-6,6%) e della chimica (-5,8%).
I clienti “puri” hanno mostrato una sostanziale stazionarietà (-0,1%) mentre gli autoproduttori, numericamente inferiori, registrano un -3,9%.