Messaggio alla Ue dei ministri Urso, Habeck e Le Maire: “Semplificazioni e investimenti”
Italia, Germania e Francia hanno trovato una linea comune sulle politiche industriali europee per i prossimi anni: decisa riduzione degli oneri amministrativi per liberare tutto il potenziale delle imprese, ulteriore spinta alla doppia transizione verde e digitale, promozione degli investimenti pubblici e privati in innovazione, produttività e competitività.
La ricetta dei tre Paesi per le nuove istituzioni Ue che si insedieranno dopo le elezioni europee di giugno è stata concordata l’8 aprile a Meudon dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, dal vice-cancelliere e ministro dell’Economia e del Clima tedesco, Robert Habeck, e dal ministro dell’Economia e della Sovranità Industriale e Digitale francese, Bruno Le Maire.
La politica industriale Ue, spiega un comunicato congiunto diffuso al termine della trilaterale, dovrà “combinare un sostegno mirato alle industrie strategiche con un elevato livello di concorrenza nel mercato unico, riducendo gli oneri burocratici”. Su quest’ultimo fronte, Roma, Parigi e Berlino chiedono di “riformare, semplificare e accelerare le procedure amministrative, comprese le autorizzazioni e l’accesso ai programmi di finanziamento europei e agli aiuti di Stato”.
A tale scopo, la Commissione dovrà presentare “un ambizioso programma di semplificazione che elimini le sovrapposizioni normative e riduca gli obblighi di rendicontazione, ben oltre l’attuale obiettivo del 25%”. Particolare attenzione dovrà essere dedicata alle Pmi, estendendo tra l’altro le esenzioni amministrative a una nuova categoria di piccole e medie imprese tra 250 e 500 dipendenti.
Nel comunicato si insiste poi su politiche in grado di favorire gli investimenti. In particolare, dovrà essere facilitata e accelerata l’approvazione degli aiuti di Stato, valutando anche una possibile proroga del quadro temporaneo Ue per garantire un sostegno mirato al processo di transizione delle imprese e ai settori industriali strategici.
Dovranno essere inoltre elaborati nuovi Ipcei e rafforzati i finanziamenti Ue alle infrastrutture europee per la transizione, garantendo al contempo la “sicurezza, sostenibilità e accessibilità delle forniture energetiche e l’efficienza del mercato interno dell’energia”, nonché “l’approvvigionamento di materie prime critiche e strategiche”.
Quanto alla transizione, i tre maggiori Paesi manifatturieri d’Europa chiedono di rafforzare la resilienza e competitività globale della Ue, partendo dalla Dichiarazione di Anversa per un patto industriale europeo.
Infine, la Ue dovrà garantire “una solida supervisione, in particolare dei prodotti importati”, e “una effettiva concorrenza nel mercato unico”.