26.06.2019 | L'amministratore delegato Demarchi: "Nel capoluogo ligure il centro delle nostre attività. Assunzioni a Genova e in Italia".
Di Francesco Margiocco, Secolo XIX
Lo stallo dell’economia e i contorcimenti del mercato energetico nazionale, uno dei più complicati al mondo per il continuo cambiare delle leggi, non frenano Axpo. La multinazionale svizzera dell’energia, che ha a Genova il centro delle sue attività italiane, vuole crescere. “Per i prossimi due anni abbiamo un programma di espansione e assunzioni”, dice l’amministratore delegato di Axpo Italia, Simone Demarchi. “Genova è la città da dove siamo partiti e rimane il centro delle nostre attività in Italia.” Con un fatturato di 2 miliardi, Axpo Italia ha a Genova il suo cuore: 200 dipendenti, altri 50 sono distribuiti tra Roma e Milano, divisi tra compiti commerciali e di trading, acquisto e vendita di energia; un settore in cui, data l’estrema volatilità dei prezzi, il buon fiuto è fondamentale, ma non basta.
Simone Corbo, responsabile del trading di Axpo Italia, e Lorenzo Rosasco, professore di “machine learning”, stanno cercando di dare al fiuto un supporto tecnico. “Con il Dibris, il Dipartimento di informatica dell’Università di Genova, stiamo sviluppando degli algoritmi che, analizzando enormi moli di dati, sappiano imparare dall’esperienza, prevedere i consumi e aiutarci a decidere quando e quanta energia comprare”. I software che, grazie a complicate operazioni logiche e matematiche, osservano, analizzano, imparano dall’esperienza e decidono, si stanno diffondendo nel trading dell’energia. “Noi vogliamo essere all’avanguardia”. Corbo ha solo 37 anni ma ha già visto il suo settore trasformarsi. “Quando sono entrato, dovevi avere competenze finanziarie. Oggi abbiamo bisogno di informatici e matematici”.
Axpo è in Italia da quando nel 2000 ha acquisito una partecipazione nella società genovese Spe, che poi ha rilevato e portato a 250 dipendenti. Delle sue trenta divisioni straniere, quella italiana è per il gruppo svizzero Axpo la più brillante nei risultati: circa 2 miliardi il giro d’affari raggiunto nel 2018.
“Il mercato italiano dell’energia è tra i più difficili al mondo”, conferma Corbo, “il continuo mutare delle leggi lo rende difficile. Ma le difficoltà aguzzano l’ingegno, e le prospettive di miglioramento e di crescita per la nostra azienda sono enormi”. In Italia Axpo controlla tre centrali, una al 100% nella provincia di Reggio Calabria, un’altra all’85%, in società con il Gruppo Hera, nel casertano, a Serenise, a una terza a Ferrara, al 49%, in società con l’Eni.