18.05.2016 | Il completamento del metanodotto è previsto per il 2020
Si è tenuta ieri 17 maggio a Salonicco la cerimonia per l’avvio dei lavori di costruzione del Trans Adriatic Pipeline alla presenza dei rappresentanti delle società e dei paesi coinvolti nel progetto.
L’evento segna l’avvio dei cantieri in Grecia e Albania per la costruzione del metanodotto che entro il 2020 porterà in Italia 10 miliardi di metri cubi di gas estratto nel Mar Caspio attraversando Turchia, Grecia e Albania.
Nelle prossime settimane è previsto l’inizio della posa dei tubi in terraferma, mentre lo scorso aprile era stato assegnato a Saipem il contratto di ingegneria, fornitura, costruzione e istallazione della sezione offshore in Adriatico.
Axpo attraverso la allora controllata EGL aveva lanciato il progetto nel 2003 con uno studio di fattibilità confermato dai successivi passaggi tecnici e autorizzativi. Oggi Axpo detiene il 5% della proprietà del progetto multinazionale che vede tra i soci la britannica BP (20%), l’azera SOCAR (20%), l’italiana Snam (20%), la belga Fluxys (19%) e la spagnola Enagás (16%).
Il nuovo metanodotto aprirà per l’Europa il corridoio di approvvigionamento sud-est, consentendo di trasportare il gas naturale dall’area caucasica e medio orientale. L’infrastruttura è pertanto considerata strategica per il mercato europeo dell’energia. Axpo beneficerà direttamente nel proprio portafoglio di approvvigionamento delle importazioni di gas attraverso il nuovo metanodotto.
Photocredit: TAP