Le novità introdotte dal decreto Semplificazioni

Pnrr, come cambia la Governance con il Governo Meloni

Share

Il decreto legge “Semplificazioni Pnrr” è tuttora all’esame del Parlamento e per fare una valutazione completa si dovrà attendere la conclusione dell’iter, ma una prima analisi sulla nuova governance del Piano di ripresa è già possibile farla. Anche perché, in sede parlamentare, la maggioranza è sembrata voler girare alla larga da emendamenti che possano intaccare la struttura studiata dal Governo.

È una governance più verticale che orizzontale. In sostanza, accentua un tratto comunque già presente con il disegno predisposto dal Governo Draghi. Il ministro Fitto, in audizione, ha voluto precisare che “non c'è un accentramento, ma una riorganizzazione”, sottolineando che l’obiettivo “è mettere insieme una visione unica” tra Pnrr e scelte sulla “politica di coesione”.

Una delle riforme più discusse, quantomeno dagli Enti locali, riguarda la soppressione del Tavolo permanente per il partenariato economico, sociale e territoriale.

Il Tavolo, così come gli altri livelli di governance era stato istituito sotto il Governo Draghi, che ne aveva affidato il coordinamento a Tiziano Treu, presidente del Cnel. Si trattava di una struttura con funzioni consultive, composta da circa 30 fra enti e associazioni con rappresentanti di imprese, sindacati, territori, società civile. Nella prima e unica relazione trasmessa al Governo, il Tavolo aveva offerto spunti su aste, semplificazioni Fer, biogas, Cer e lanciato l’idea di un approfondimento sull’idrogeno verde. Con la soppressione, tale struttura sarà assorbita dalla Cabina di regia del Pnrr, ovvero il centro di comando di Palazzo Chigi.

La scelta non è però piaciuta a Regioni, Province e Comuni, poiché la Cabina di regia - presieduta dal presidente del Consiglio - ha sempre rappresentato la sede del confronto istituzionale. La partecipazione al confronto sul Pnrr continuerà a esserci, ma attraverso sedute “tematiche” in cui saranno convocate di volta in volta le varie rappresentanze. Viene dunque meno il confronto “permanente” del Tavolo. 

Volendo intravedere un filo conduttore nella riforma della governance del Pnrr, così come è stata voluta dal Governo Meloni, è la “centralizzazione” delle funzioni. Tra le varie mansioni che passano dai ministeri al livello centrale ci sono quelle consegnate alla segreteria tecnica. Sarà chiamata a “vigilare” sullo svolgimento delle attività dei ministeri. In precedenza, invece, le strutture riportavano alla propria Unità di missione ministeriale.

Una modifica simile si muove sull’asse tra Palazzo Chigi e il ministero dell’Economia. Prima delle nuove disposizioni, il monitoraggio e la rendicontazione del Pnrr spettavano al Servizio centrale, creato presso la Ragioneria generale dello Stato. Che a sua volta rispondeva al Mef, trattandosi della struttura preposta alla gestione dei flussi finanziari e di molte attività amministrative. Adesso le funzioni rimangono al Mef, ma in un nuovo ufficio denominato “Ispettorato generale per il Pnrr”. La novità consiste, però, nel fatto che l’Ispettorato sarà soprattutto in contatto con Palazzo Chigi e il ministro Raffaele Fitto, delegato sul Pnrr, e meno con gli uffici del ministero dove è stato istituito. 

È inoltre stabilito che l'Ispettorato generale per il Pnrr dovrà raccordarsi con le altre strutture centrali e territoriali della Ragioneria generale dello Stato anziché con l'Unità di missione e con gli Ispettorati competenti della Rgs, come precedentemente previsto.

Il DL istituisce inoltre una “Struttura di missione Pnrr” alla Presidenza del Consiglio. Avrà vari e ampi poteri, tra cui: l’interlocuzione con la Commissione Europea; la verifica della coerenza dell’attuazione del Pnrr con gli obiettivi assegnati; l'attività istruttoria per le proposte di aggiornamento o di modifica del Piano; la comunicazione istituzionale e la pubblicità del Pnrr.

Articoli correlati

Politica energetica

Tap: la politica del tifo

Che valore sta assumendo la transizione energetica? Come la strumentalizzazione mediatica influenza questo processo. Un articolo di Michele Governatori.

Scopri di più

Politica energetica

Transizione energetica, ma come e quando?

La transizione energetica, tema centrale dell'European Energy Workshop di Axpo, tenutosi a Madrid.

Scopri di più

Politica energetica

Il rilancio degli investimenti esteri e lo sviluppo del mercato energetico

Il gruppo Axpo, che da anni investe nello sviluppo sul territorio italiano, si posiziona in controtendenza rispetto ai dati dell’Aibe index.

Scopri di più

Politica energetica

European Energy Workshop 2017: dove va il mercato europeo?

European Energy Workshop 2017: nuovi scenari delineati durante l'evento internazionale di Amsterdam promosso da Axpo.

Scopri di più