Il Tso intende introdurre uno standard al livello di tensione 36 kV per le centrali fino a 100 MW. L’Arera: “Criticità al Sud, servono soluzioni improrogabili per l’offshore”

Terna, le proposte per agevolare le connessioni alla rete degli impianti Fer

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Agevolare la procedura di connessione alla rete degli impianti rinnovabili. Questo l’obiettivo della consultazione lanciata da Terna a inizio agosto, con termine per le osservazioni il 20 settembre.

Un tema, quello delle connessioni delle Fer, toccato anche dal presidente Arera Stefano Besseghini, secondo cui esistono “criticità” che richiedono “soluzioni improrogabili” in particolare per gli impianti offshore.

Il Tso spiega che “l’attuale contesto è caratterizzato da un significativo incremento delle richieste di connessione di impianti di produzione da fonte rinnovabile alla Rtn” e che “le iniziative sono concentrate in determinate aree del Paese (sud Italia e isole)”. Circa il 90% degli impianti per i quali è presentata richiesta di connessione a Terna ha una taglia inferiore a 100 MW.

La proposta riguarda in particolare l’Allegato A.2 al Codice di Rete: l’obiettivo è di introdurre uno standard di connessione al livello di tensione 36 kV per gli impianti fino a 100 MW.

L’attuale standard prevede tipicamente la realizzazione, all’interno di stazioni di raccolta 380/150 kV, di stalli 150 kV che svolgono la funzione di impianti di rete per la connessione del singolo impianto di produzione.

Gli stalli 150 kV possono accogliere impianti fino a 200-250 MW, potenza superiore rispetto alla taglia media degli impianti per i quali viene presentata richiesta di connessione. Ciò, sottolinea Terna, comporta: un utilizzo non sempre ottimale della capacità dello stallo e delle infrastrutture di rete, nonché una maggiore occupazione di suolo dovuta alla necessità di realizzare stalli dedicati per ciascun impianto. Il tutto con una conseguente maggiore complessità autorizzativa per i titolari delle iniziative.

Per “consentire una migliore integrazione delle Fer attraverso soluzioni di connessione alla Rtn più efficienti e coerenti con l’effettiva taglia degli impianti di produzione” è stata quindi individuata una nuova soluzione standard di connessione” in base alla quale l’impianto viene connesso direttamente ad uno stallo a 36 kV.

Ai fini della definizione del corrispettivo di connessione, lo stallo 36 kV rappresenta l’impianto di rete per la connessione con potenza convenzionale pari a 100.000 kVA (Par. 1A.5.11.4 del Capitolo 1.A del Codice di Rete) e valore unitario di riferimento [Vur] pari a 172.000 € in caso di stallo linea 36 kV GIS, 153.000 € in caso di stallo linea 36 kV Ais.

Intanto, come detto, in un’audizione al Senato il 16 settembre sugli schemi di D.Lgs per l’attuazione delle direttive Red II sulle Fer e sul mercato interno dell’energia elettrica, il presidente Arera Besseghini ha sottolineato “le criticità che potrebbero emergere, a breve ma ancor più a medio termine, a fronte delle attuali congestioni nel Sud, relativamente alle quali Terna potrebbe essere costretta a rifiutare connessioni per evitare l’aumento di congestioni future”.

Il Regolatore ha inoltre evidenziato come le richieste di connessione offshore “stiano diventando, per il gestore della rete, un tema molto delicato, che richiede soluzioni improrogabili”.

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