Investimenti per 2 mld € dedicati al collegamento da 1.000 MW con la Svizzera e al raddoppio del cavo con la Grecia

Il Piano di Terna: arrivano due nuove interconnessioni con l'estero

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Con i suoi 3,7 miliardi € di investimento il protagonista indiscusso resta il Tyrrhenian Link che collegherà Campania, Sicilia e Sardegna. Ma la vera novità del Piano di sviluppo 2021 di Terna è rappresentata dalle due interconnessioni con l’estero, che impegneranno complessivamente 2 mld € sui 18 mld € totali previsti dal Tso nel prossimo decennio (+25% sul vecchio Piano).

Si tratta in particolare della linea di collegamento tra l’Italia e la Svizzera da 1.000 MW di potenza e oltre 1,2 mld € di investimento e del raddoppio dell’interconnessione con la Grecia, a cui sono dedicati circa 750 mln €.

Nel primo caso l’opera è legata alla realizzazione del progetto di razionalizzazione della rete in alta tensione di Valtellina e Valchiavenna (in provincia di Sondrio) che porterà alla demolizione di quasi 500 km di elettrodotti esistenti e all’interramento di linee aeree.

Obiettivo del nuovo cavo sottomarino con la Grecia da 500 MW di potenza e 200 km di lunghezza è invece raddoppiare la capacità di scambio tra i due Paesi (l’attuale elettrodotto ha peraltro più volte dato problemi) e favorire una maggiore integrazione delle Fer.

In occasione della presentazione del Piano, l’ad di Terna Stefano Donnarumma ha spiegato che al nostro Paese “serve sempre più energia green che costi sempre meno”, per cui occorre andare a prenderla “dove c’è più sole, o iter più autorizzativi veloci o costi inferiori”. Da una parte, ha aggiunto, ci sono le opportunità offerte dai Balcani “anche nell’offshore”. Dall’altra c’è “l’intenso lavoro infrastrutturale in Germania per portare verso Sud l’energia eolica prodotta nel Mare del Nord”.

Nel Piano si precisa che lo sviluppo della capacità di interconnessione con i sistemi elettrici degli altri Paesi persegue tre obiettivi. Primo, aumentare l’import dall’estero per avere a disposizione energia a minor costo per le imprese e le famiglie e incrementare al contempo la concorrenza nel mercato interno attraverso l’utilizzo di risorse disponibili migliori. Secondo, accedere ad aree, in particolare quella dei Balcani, con elevato potenziale di energia rinnovabile diversificando il mix di approvvigionamento energetico e riducendo al contempo la dipendenza dell’Italia da altri paesi produttori.

Infine, migliorare la sicurezza e l’efficienza degli approvvigionamenti aumentando l’interscambio energetico e la possibilità di accedere al mutuo soccorso tra gli stati interconnessi (come la riserva di potenza aggiuntiva).

Considerando lo sviluppo già in corso sul lato francese (Hvdc IT-FR), oltre a quelli già individuati su altri confini, “le principali frontiere su cui agire sono state individuate in quella svizzera e greca”, rimarca il documento. Il tutto anche per “rafforzare il ruolo dell’Italia quale hub energetico del Mediterraneo”.

I nuovi collegamenti “aumenteranno il livello di magliatura con l’Europa e, in particolare, il potenziamento dell’interconnessione greca consentirà anche lo sfruttamento e l'armonizzazione degli Hvdc presenti e previsti sulla dorsale Adriatica (Monita 2, Adriatic Link) attraverso la mutua interazione dei diversi collegamenti in corrente continua (CC)”.

Inoltre è stato avviato uno studio per valutare un incremento di scambio di capacità con l’Austria sfruttando una potenziale sinergia con nuovi progetti di trasporto ferroviario.

Secondo Terna, le interconnessioni potranno apportare benefici economici per il paese quali: riduzione del prezzo unico nazionale; approvvigionamento diversificato del mix produttivo; approvvigionamento di riserva dall’estero; servizi di bilanciamento dei mercati.

Naturalmente le due opere, così come l’intero Piano, saranno sottoposte al vaglio di Arera per valutarne più compiutamente costi e benefici.

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