24.07.2018 | Un partner energetico qualificato può aiutare l’impresa a progettare e realizzare la migliore soluzione che sia adeguata alle proprie caratteristiche e curva di consumo. Alcune iniziative prevedono investimenti tecnologici, altre rappresentano solo un nuovo approccio alla gestione della fornitura e dei rischi di mercato. Axpo Italia, quarto operatore nel mercato libero dell’energia, è tra i soggetti più attivi nella consulenza e nei progetti di efficienza energetica

Come un partner energetico può ridurre i consumi aziendali

Alla ricerca dell’efficienza

Per un’azienda l’adozione di tecnologie e di processi intesi a sviluppare la propria efficienza energetica rappresenta una concreta opportunità per ottenere significativi risparmi mantenendo gli stessi risultati di produzione, di servizio e di comfort ambientale. Gli ambiti di applicazione sono molteplici sia sugli impianti e strutture che nei processi e controlli. Per questo non esiste una ricetta univoca, ma soluzioni dedicate ad ogni azienda in base alle specifiche caratteristiche, ciclo produttivo o servizi erogati. Tra le aree di intervento in questo ambito si possono citare:

1. Illuminotecnica efficiente per risparmi e comfort

la tecnologia a LED (Light Emitting Diode) si configura oggi come la tecnologia più efficiente, versatile e di maggior durata. A parità di emissione luminosa il LED genera un risparmio di circa l’85% rispetto ad una lampada a resistenza, di poco inferiore (intorno al 60%) se paragonata ai tubi a fluorescenza (neon). Sostituire le plafoniere e i punti di illuminazione di magazzini, uffici, negozi e capannoni, può quindi consentire un risparmio importante sulla bolletta energetica oltre a garantire un ciclo di vita (e di sostituzione) molto più lungo. Il ritorno dell’investimento è quindi molto breve:

Rinnovare e sostituire gli impianti luci è pienamente giustificato dal risparmio che si ottiene. Cito il caso di una società concessionaria di autoveicoli con annessi uffici e officine di riparazione. Sostituendo nelle sei sedi del cliente le lampade a neon, diocroiche e alogene con i LED non solo abbiamo abbassato il consumo energetico da 220.000 kWh a 120.000 kWh all’anno, ma abbiamo migliorato le condizioni di confort visivo nelle aree di lavoro. In due anni l’investimento è ripagato pienamente.
Marco Garbero, direttore di Axpo Energy Solutions Italia

2. Co e Tri-generazione nel processo produttivo

Se il processo produttivo prevede l’utilizzo di una fonte di calore oltre all’energia elettrica può essere interessante l’installazione di un impianto di cogenerazione. Si tratta infatti di un motore termico che, attraverso una combustione efficiente, trasforma il gas naturale in energia elettrica e calorie sotto forma di acqua calda o vapore. L’acqua calda potrebbe a sua volta alimentare un gruppo frigorifero ad assorbimento per la generazione di frigorie per il raffreddamento termico di locali o macchinari. In questo caso si tratterebbe di un impianto di tri-generazione.

Abbiamo applicato un tri-generatore al processo di un’industria chimica che sintetizza collanti e resine ottenendo un’efficienza globale dell’impianto superiore all’80% e conseguendo un risparmio energetico complessivo di circa 600 tonnellate equivalenti di petrolio per anno. In quattro anni – precisa Garbero - l’impianto è stato ammortizzato e i benefici perdurano nel tempo.

3. Autoproduzione rinnovabile per i propri consumi   

Sebbene gli incentivi per il rinnovabile siano stati pressoché eliminati, il crollo dei costi dei pannelli fotovoltaici e l’incremento della loro efficienza ha reso l’autoproduzione economicamente interessante soprattutto se si possono sfruttare condizioni strutturali favorevoli per l’installazione come tettoie e coperture di capannoni. In questo caso quanto più l’autoconsumo copre il proprio fabbisogno energetico, tanto maggiore è il vantaggio per l’impresa come ricorda Garbero di Axpo:

Abbiamo rivestito di pannelli fotovoltaici i tetti di un’industria di componenti aereonautici tarando l’impianto affinché il 95% dell’energia prodotta venga consumata in sito. In questo caso l’impianto è stato realizzato con la formula del noleggio che ne prevede anche la manutenzione e la sua gestione. Nel primo anno di funzionamento l’azienda ha ridotto il prelievo esterno di oltre 500 MWh. Il risparmio che ne consegue è stato ampiamente superiore alla rata di noleggio.

Un ruolo attivo e dinamico nel mercato

Le grandi aziende energivore si confrontano con un mercato dell’energia sempre più volatile e imprevedibile. I prezzi dell’energia elettrica e del gas infatti sono condizionati non solo dalla disponibilità dell’offerta locale, ma anche dagli andamenti dei mercati internazionali e dai trend di domanda globale. Così il prezzo del kWh si è impennato al crescere del prezzo del petrolio o alla notizia dell’indisponibilità delle centrali nucleari francesi, mentre è calato per l’incremento del della produzione da fonte rinnovabile o per le prospettive macro-economiche stagnanti. Per le aziende si impone quindi la necessità di garantirsi un costo energetico stabile nel proprio bilancio e, auspicabilmente, cogliere le opportunità di risparmio che il mercato possa offrire. Per ottenere questi risultati esistono soluzioni innovative di approvvigionamento quali:

1. Portafoglio differenziato per ridurre i rischi di mercato

L’acquisto di energia (sia luce che gas) non viene più effettuato in un unico momento dell’anno, ma attraverso una gestione attenta e continuativa del proprio portafoglio con acquisti differenziati per periodo e quantità. In questo modo si possono cogliere le opportunità di prezzo offerte dal mercato e si distribuisce il rischio su un ampio arco temporale ottimizzando la propria esposizione.

La gestione di questo portafoglio energetico è analoga a quella di un qualsiasi portafoglio azionistico. In entrambi i casi si ricerca l’obiettivo di valorizzare le proprie posizioni, lunghe o corte che siano, sul mercato. La ricetta è semplice: differenziare gli acquisti, sia nel tempo che sfruttando differenti strutture di prezzo, che può essere fisso o indicizzato. Il mercato dei prodotti energetici strutturati e l’esperienza di risk management dei grandi operatori possono oggi offrire valide soluzioni alle aziende attente ai propri costi energetici.
Ivanhoe Romin, responsabile Sales e Originator in Axpo Italia

2. Coperture e assicurazioni sui contratti di fornitura

Le aziende possono assicurarsi contro imprevedibili fluttuazioni del prezzo dell’energia attraverso adeguate coperture finanziare. Queste coperture consentono di fissare delle soglie massime di prezzo o delle bande all’interno delle quali al prezzo è consentito oscillare, ma non fuoriuscire. Questa forma di tutela rispetto al rischio prezzo ha ovviamente un costo (il cosiddetto premio) ricaricato sul valore della fornitura, ma garantisce la stabilità del budget allocato e disinnesca il pericolo di insostenibili rialzi nel breve o medio termine.

I contratti di fornitura con copertura funzionano esattamente con la logica dell’assicurazione e mettono al sicuro il bilancio delle aziende energivore. Alcune formule contrattuali consentono poi di condividere con l’operatore i vantaggi di eventuali discese di prezzo riducendo o annullando il premio richiesto per coprirsi dai rialzi. In ogni caso è fondamentale per l’azienda assumere la consapevolezza dei rischi del mercato, raccogliere approfondite informazioni sul loro andamento e conoscere gli strumenti disponibili per mitigarli. Per questo è importante essere affiancati da un operatore energetico affidabile e preparato.

3. Flessibilità come strumento di bilanciamento della rete

La società Terna ha il compito di garantire la stabilità della rete e la continuità di erogazione dell’energia, ovvero di adeguare l’immissione in rete ai prelievi di tutte le utenze domestiche e industriali. Nel caso di picchi di consumo o di cali di produzione elettrica Terna, al fine di evitare il black-out, deve attingere alle risorse disponibili nel parco di generazione o richiedere a specifiche utenze una riduzione del carico in prelievo. Questa disponibilità a incrementare la produzione o a limitare i consumi viene richiesta e gestita attraverso un meccanismo ad asta che prevede adeguati compensi ai soggetti aderenti. Da alcuni mesi possono aderire a questo servizio del Mercato di Dispacciamento anche le aziende industriali, che abbiano la possibilità di gestire flessibilmente il proprio carico e adeguare capacità di autoproduzione.

La partecipazione al mercato sotteso al bilanciamento della rete significa valorizzare il proprio impianto di generazione elettrica e la flessibilità delle proprie linee di produzione. L’azienda, rispondendo ai requisiti richiesti e aderendo a una UVAM (Unità Virtuali Abilitate Miste), costituita e gestita da un operatore energetico abilitato, potrà così ottenere un reddito aggiuntivo diventando una componente attiva del sistema energetico e non più soltanto un’utenza di consumo.
Ivanhoe Romin, responsabile Sales e Originator in Axpo Italia

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